Referente: Dott.ssa Federica Torrente, Psicologa, Esperta in Disturbi Specifici d’Apprendimento
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I Disturbi dell’Apprendimento Scolastico costituiscono un’area molto importante nel contesto dei problemi dell’età evolutiva e rappresentano un’entità che può emergere in forme anche molto diversificate.
Si è soliti distinguere i Disturbi dell’Apprendimento in due grandi categorie:
Disturbi Specifici, ovvero una forma di difficoltà nell’apprendimento di lettura, scrittura e calcolo che si manifesta in bambini normodotati sul piano intellettivo (che presentano cioè livelli di Quoziente Intellettivo al di sopra di 85);
Disturbi Non Specifici, ovvero tutte le difficoltà di apprendimento scolastico che si presentano in soggetti con deficit intellettivo conclamato (Quoziente Intellettivo al di sotto di 70) oppure in soggetti che presentano un Funzionamento Intellettivo Limite (con Quoziente Intellettivo tra 70 e 85).
Secondo la Classificazione ICD-10 (International Classification of Diseases), i Disturbi Specifici dell’Apprendimento vengono classificati in:
Disturbo Specifico della Lettura (Dislessia F81.0)
Disturbo Specifico della Compitazione (Disortografia F81.1)
Disturbo Specifico delle Abilità Aritmetiche (Discalculia F81.2)
Altri disturbi Evolutivi delle Abilità Scolastiche (Disgrafia F81.8).
Tali difficoltà possono manifestarsi separatamente oppure congiuntamente in un quadro più complesso quale il Disturbo Misto delle Capacità Scolastiche (F81.3).
Secondo quanto riportato dal Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM V) nel Disturbo Specifico di Apprendimento
“Il livello raggiunto nelle abilità scolastiche carenti è al di sotto di quello che ci si aspetta data l’età cronologica e interferisce in modo significativo con prestazioni scolastiche o di vita quotidiana, così come indicato da misure standardizzate dell’apprendimento e da una completa valutazione clinica.”
Per riconoscere se il proprio/a figlio/a possa avere un Disturbo Specifico di Apprendimento è necessario che i sintomi siano persistenti da almeno 6 mesi, quali:
Lettura di parole scorretta, lenta o che richiede molta attenzione;
Difficoltà a comprendere il significato di ciò che viene letto;
Difficoltà con l’ortografia;
Difficoltà con la produzione del testo scritto;
Difficoltà a padroneggiare il senso del numero, i fatti aritmetici, o il calcolo;
Difficoltà con il ragionamento aritmetico.
In caso di sospetto Disturbo dell’Apprendimento è dunque necessario effettuare una valutazione clinica secondo la normativa di legge vigente, la quale può dar esito ad una diagnosi di DSA se sono rispettati i seguenti criteri:
Il livello raggiunto dal soggetto risulta inferiore a quanto atteso dall’età cronologica;
Il disturbo interferisce in modo significativo con le prestazioni scolastiche o di vita quotidiana;
Utilizzo di misure standardizzate dell’apprendimento e una completa valutazione clinica
Per ciò che concerne l’età di insorgenza, solitamente i Disturbi Specifici dell’Apprendimento sorgono in età scolare e possono manifestarsi in modo chiaro solo quando le richieste scolastiche che coinvolgono le abilità carenti vanno oltre un certo livello di capacità individuale.
E’ altresì importante considerare che non si è nell’area DSA dinnanzi le seguenti situazioni, che costituiscono, quindi, i criteri di esclusione:
Disabilità intellettiva
Deficit sensoriali, mentali o neurologici
Fattori di natura psicosociale
Scarsa padronanza del linguaggio usato a scuola
Istruzione scolastica inadeguata
Generalmente, tra le caratteristiche generali dei D.S.A., possono rientare:
- Compromissione significativa e persistente della funzione interessata (-2ds)
- Capacità intellettive nella norma (entro 1ds)
- Assenza di deficit sensoriali
- Assenza di danno neurologico
- Assenza di disturbi relazionali (primari)
- Presenza di normali opportunità educative
- Familiarità per il disturbo nel 60-70% dei casi
- Prevalenza accentuata nei maschi
- Consistente associazione tra i diversi DSA
- Eterogeneità dei quadri funzionali
- Eterogeneità dei profili di sviluppo
- Associazione con disturbi psicopatologici
In particolare, per ciò che riguarda la Dislessia (Disturbo specifico della lettura), è possibile riscontrare nella lettura:
Lentezza
Elevato numero di errori: inversione di lettere, confusione di lettere graficamente simili come b-d, p-q o fonologicamente simili come d-t. f-v, aggiunta o omissione di lettere, errore di accento
Mal di testa, percezione di cose in movimento o distorte
Particolari difficoltà nel leggere o nel pronunciare
Lettura di una parola e poi assenza di riconoscimento in seguito nella pagina
Brevi tempi di concentrazione per lettura e scrittura.
Nei panni di un bambino dislessico
Ecco come, talvolta, può presentarsi la difficoltà nella lettura di un bambino con Dislessia
Nella Disortografia (Disturbo specifico della compitazione) si osservano:
Difficoltà progressive che si manifestano fin dal momento dell’acquisizione della scrittura
Difficoltà nella riproduzione di configurazioni grafiche (es. lettere, disegni) e nel loro orientamento
Difficoltà di associazione fonema-grafema, anche nei digrammi sc, gn, gl
Confusione di lettere speculari (d-b; p-q) e fonologicamente simili (f-v; d-t)
Omissione o aggiunta di lettere e sillabe
Frequenti errori ortografici, soprattutto nell’uso dell’h, accenti, doppie, apostrofo
Fusione illegale di parole (non riconoscimento delle parole omofone ma non omografe come l’ago e lago)
Pensiero creativo ma poco strutturato dal punto di vista sintattico e dell’organizzazione del testo.
Dalla prova di dettato di un bambino con Disortografia
Nella Discalculia (Disturbo specifico delle abilità aritmetiche) si riscontrano:
Difficoltà di lettura, scrittura e ripetizione di numeri
Difficoltà di apprendimento delle tabelline
Lentezza nel calcolo mentale (uso delle dita)
Difficoltà nella risoluzione dei problemi (per problemi di linguaggio).
Alcuni errori che può commettere un bambino con Discalculia
Il discorso sulla Disgrafia è un po’ più complesso, in quanto in quanto ancora ad oggi non vi è così grande accordo rispetto una definizione completa e rispetto i criteri diagnostici che mettano d’accordo i vari studiosi. Fatta questa premessa, la disgrafia è una compromissione delle competenze grafo-motorie che si manifesta con scarsa velocità e leggibilità della scrittura. Alla base vi è una difficoltà di coordinazione delle abilità fini e che coinvolge il braccio nella sua totalità (dita, mano, polso, gomito, spalla), oppure deriva da difficoltà di coordinazione visuo-motoria.
E’ di fondamentale importanza distinguere il confine tra “brutta grafia” e disgrafia vera e propria, considerando i seguenti parametri:
curve acute di collegamento
irregolarità nei collegamenti (pause)
assenza di collegamenti e collisione di lettere
forma e dimensione delle lettere variabile e deformazioni di lettere
ripassature e correzioni
Inoltre, un bambino disgrafico può presentare le seguenti caratteristiche:
Postura scorretta
• Prensione scarsamente funzionale
• Difficoltà ad orientarsi nello spazio grafico
• Pressione sul foglio incostante
• Inversioni nella direzionalità del gesto grafico
• Difficoltà nelle riproduzioni grafiche
• Difficoltà a rispettare la dimensione dei grafemi all’interno della parola
• Legatura inadeguata delle lettere
In generale, un soggetto con DSA:
Tende ad eccellere in materie quali arte, meccanica, costruzioni, vendite, musica, design
Va meglio nelle prove orali
Apprende rapidamente attraverso l’ascolto, l’osservazione, la sperimentazione e gli aiuti visivi
Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, tabelline…)
Si confonde facilmente con lunghe spiegazioni verbali in sequenza
Dimentica facilmente la parte centrale della frase o di ciò che ha appena finito di leggere.
LINEE GUIDA SUI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO http://www.lineeguidadsa.it/download_documentiDSA/download.php
video “come legge un bambino dislessico”
https://www.youtube.com/watch?v=3nbuYqmXO0Y